Asma felino
La “tosse cronica” nel gatto può portare relativamente frequentemente a diagnosi di “malattia cronica felina delle piccole vie aeree”
La “tosse cronica” nel gatto può portare relativamente frequentemente a diagnosi di “malattia cronica felina delle piccole vie aeree” che comprende una serie di alterazioni che colpiscono le piccole vie aeree (i bronchioli) all’interno del polmone. Questa condizione è anche conosciuta come bronchite cronica, malattia allergica delle vie aeree, bronchite allergica o, più comunemente, asma.
Per asma felina si intende una forma particolare di infiammazione bronchiale che si presenta con “broncocostrizione” (restringimento dei bronchi di piccolo calibro).
SEGNI CLINICI
Variano da tosse cronica e/o respiro affannoso fino al manifestarsi di attacchi improvvisi di respiro difficoltoso senza precedenti segni clinici.
Si può assistere anche ad un aumento della frequenza respiratoria (30-40 atti respiratori al minuto) e a sforzo respiratorio.
Questi sintomi possono essere incostanti, comparendo improvvisamente e poi sparendo per periodi più o meno lunghi.
DIAGNOSI
La diagnosi è effettuata escludendo tutte le altre cause di tosse cronica e/o osservando direttamente la broncocostrizione.
L’iter prevede: visita medica, studio radiografico del torace in 3 proieizoni, esami del sangue e delle urine, esame delle feci.
La broncoscopia con lavaggio bronchiale o broncoalveolare è l’esame d’elezione (al termine dell’iter diagnostico) per la conferma della diagnosi, unitamente ad esami di diagnostica di secondo livello (TAC).
EZIOLOGIA
Una delle cause scatenanti l’asma felina è l’esposizione continua ad elementi irritanti che causano in soggetti predisposti un eccessiva produzione di muco nell’albero bronchiale e una progressiva riduzione del calibro dei bronchi.
PROGNOSI
Si tratta di una malattia ad andamento cronico che non prevede purtroppo la risoluzione: le cure servono ad alleviare i sintomi e sono lunghe e spesso modulate per le frequenti ricadute.
GESTIONE DELLA PATOLOGIA
La strategia si basa su diversi punti:
- RIDURRE LA PRESENZA DI ALLERGENI IN CASA: fumo di sigaretta, polvere / muffa, acari, prodotti per la pulizia profumati o non ipoallergenici, profumi per ambiente, lettiere: sceglierne di buona qualità a base di silicio o simili, evitando le lettiere economiche particolarmente polverose.
- RIDURRE L’INFIAMMAZIONE. Allo stato attuale il cortisone è il farmaco di elezione, da usare in modo diverso a seconda delle condizioni del paziente:
- per via inalatoria con soluzioni per nebulizzazione (tramite aerosol) oppure tramite un adattatore per inalatori creato apposta per i gatti (www.aerokat.com) ( in questo secondo caso si applica l’inalatore ad una mascherina per il gatto tramite un distanziatore e si preme l’inalatore (1-2puff), si appoggia la mascherina al muso del gatto, restando così per 10 secondi. Si procede in questo modo un paio di volte al giorno.)
- in forma di compresse (Questo trattamento deve essere protratto per molto tempo, a volte anche per tutta la vita, e comporta alcuni effetti collaterali, la terapia va monitorata costantemente dal medico curante).
- Broncodilatatori: I potenziali effetti collaterali sono rappresentati da spasmi muscoloscheletrici, eccitabilità, insonnia ed anoressia. Il loro utilizzo è riservato a condizioni cliniche particolari e sotto stretto monitoraggio medico.
- TERAPIA ANTIBIOTICA: va impostata solo se presenti rilievi di laboratorio che ne avvallano l’utilizzo. Concomitanti malattie batteriche non sono frequenti e devono essere considerate come una conseguenza della patologia. Il lavaggio bronco alveolare eseguito durante la broncoscopia può evidenziare non solo la presenza di batteri ma anche permettere con esame colturale di trovare l’antibiotico adeguato.